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Evitare la pianificazione della successione in vita vuol dire lasciar decidere a qualche altro.
Il patrimonio personale accumulato nel corso della propria vita può essere trasferito ai propri figli, familiari e “persone care” in vario modo. Gli strumenti divergono per la differente procedura da seguire e per i diversi effetti che producono dal punto di vista civilistico e fiscale. La conoscenza delle norme e’ fondamentale per la migliore amministrazione e protezione della ricchezza.
Quello della pianificazione successoria è quindi un tema spesso ignorato o rinviato per ragioni di scarsa informazione. Ma anche per motivi di carattere psicologico (la paura della morte e di invecchiare) e perchè la trasformazione della nostra società ha reso complesse le trasmissioni ereditarie. Abbiamo pertanto deciso di affrontare questa importante tematica in una serie di articoli per migliorare la conoscenza dei nostri lettori.
-Ragioni fiscali : Evitare che il patrimonio che si è faticosamente costruito negli anni sia intaccato da importanti prelievi fiscali. La soluzione potrebbe essere quella di anticipare il pagamento di imposta con un trust o una donazione oppure liquidare il patrimonio e trasferirlo agli eredi mediante strumenti esenti da imposte di successione (es. polizze assicurative)
-Ragioni familiari : Evitare che il patrimonio sia fonte di dissidi familiari in fase di successione o
che l’interesse di qualche erede sia pregiudicato. La soluzione potrebbe essere quella del Patto di famiglia per la gestione anticipata di tali conflittualità interne alla famiglia e all’ azienda.
-Ragioni giuridiche : Destinare una parte del patrimonio in via preferenziale a soggetti che non
siano eredi legittimi senza problemi giuridici. La soluzione potrebbe essere la sottoscrizione di polizze vita le cui prestazioni sono escluse per legge dall’ asse ereditario.
-Ragioni contrattuali : Evitare che gli eredi siano impossibilitati per anni ad accedere al patrimonio a causa di azioni poste in essere dai creditori. Le soluzioni potrebbero essere le Donazioni che trasferiscano i beni agli eredi prima della morte del de cuius oppure polizze vita le cui prestazioni
sono per legge impignorabili e insequestrabili.
-Ragioni economiche : Gestire anticipatamente le variazioni di valore che i beni del patrimonio (immobili, attività finanziarie, etc.) potrebbero subire negli anni per effetto dell’inerzia o della disinformazione. La soluzione potrebbe essere un trust con cui si individua chi gestirà le questioni oppure semplicemente una donazione con cui si trasferisce la gestione dei beni ad altri.
Gli articoli del Codice Civile che disciplinano le successioni risalgono al lontano 1942 e sono ben lontani dal rispecchiare l’evoluzione che ha avuto la nostra società e le situazioni che si sono manifestate all’interno della famiglia. Mi riferisco alle convivenze sia etero che omosessuali, a maggior ragione se con la presenza di figli della stessa coppia o avuti da precedenti unioni. Ma altre problematiche riguardano anche le separazioni e i divorzi. Che dire della protezione dei figli con disabilità? Oppure della trasmissione di aziende, della necessità o volontà di beneficiare “qualcuno” della famiglia o un terzo in modo superiore agli altri aventi diritto, sempre nel pieno rispetto delle leggi vigenti?
I beni del “de cuius” (deceduto) non possano rimanere “senza titolare”. Quindi il suo intero patrimonio viene trasmesso ad eventuali eredi. La trasmissione può avvenire nei seguenti modi:
La trasmissione per legge è uguale per tutti; se non si redige un testamento, è la legge che decide chi, come e quanto. Gli eredi del deceduto che la legge riconosce, sono:
Relativamente alla successione testamentaria, invece, ognuno di noi potrà decidere gli eredi e ciò che erediteranno. Naturalmente senza ledere la “legittima” (definita per legge). Più precisamente la legge prevede che i parenti più stretti, per tutelarli e presumendo che gli stessi abbiano contribuito a costituire il patrimonio del “de cuius”, non possano essere esclusi completamente dall’eredità.
I “legittimari“, così sono definiti, sono:
La normativa, non solo definisce i soggetti, ma anche le percentuali minime obbligatorie di patrimonio ricevibile. Le parti del patrimonio disponibile sono chiamate quota riservata e quota disponibile. La prima è quella destinata ai legittimari e deve essere suddivisa in base al numero esistente degli stessi; la seconda è ciò di cui può disporre il testatore e che egli/ella può decidere a chi destinare.
Contrariamente agli altri Paesi europei, l’Italia in materia di successioni costituisce un paradiso fiscale, in quanto vengono applicate franchigie molto alte. Cerchiamo di spiegare il motivo con un esempio concreto.
Se un genitore viene a mancare lasciando un’eredità di un milione di euro al suo unico figlio, le tasse di successione in linea diretta ammonterebbero a:
Dal momento che da diversi anni nel nostro Paese si parla di un inasprimento di aliquote e franchigie, il discorso pianificazione successoria assume una valenza ancora più strategica. Da qualche parte l’attuale Governo i soldi li dovrà pur prendere per sistemare i disastrati conti pubblici. Considerando lo stock di ricchezza e risparmio degli italiani non è peregrino pensare che gli attuali benefici vadano a scemare. In considerazione di questa possibilità, l’argomento va affrontato con consapevolezza e con tempismo.
La pianificazione patrimoniale è fondamentale per conservare il proprio patrimonio, preservandolo da eventuali rischi contestualmente puntando a beneficiare di una corretta ottimizzazione fiscale.
A tal fine è necessario analizzare il modo migliore per gestire il proprio patrimonio in conformità alla normativa vigente.
Inoltre è necessario individuare gli strumenti di protezione patrimoniale adeguati per mettere al riparo il proprio patrimonio da eventuali minacce e trasmetterlo alla generazione futura.
Tra gli strumenti validi per difendere il patrimonio si annoverano: