TROPPA LIQUIDITA' SUL CONTO? ARRIVERANNO I CONTROLLI DEL FISCO
Partiamo dal presupposto che stiamo arrivando alla pura follia. Il fatto che non siano in grado di controllare i grandi evasori non può far vivere in uno stile dittatoriale tutti gli altri contribuenti con controlli ai limiti dell'assurdo.
Detto questo, vediamo cosa dovrebbe succedere: sembrerebbe che l'Agenzia delle Entrate introdurrà un nuovo strumento chiamato Risparmiometro che dovrebbe avere il compito di stanare l'evasione. La tanto attesa superanagrafe dei conti correnti entra ora in azione anche nei confronti dei piccoli contribuenti.

Ma cosa è in pratica questo risparmiometro? Un software che verificherà che i soldi guadagnati non vengano tutti messi da parte; una percentuale dovrà pur esser spesa per le spese necessarie alla sopravvivenza. Questo significa che, se alla fine dell'anno, sul conto corrente, c'è stato lo stesso volume di denaro che è stato denunciato con la dichiarazione dei redditi, è verosimile che il contribuente abbia campato con altri soldi. E proprio in questo caso scatterebbe il controllo fiscale.L'algoritmo estrapolerà, dall'anagrafe dei conti correnti, i dati del conto del contribuente prendendo come riferimento il saldo di fine anno. Lo confronterà col reddito dichiarato e se ci sarà una sostanziale differenza si avrà la contestazione e l'accertamento fiscale.
Fosse la buona scusa per chi ama lasciare liquidità sui conti correnti di investire, evitando così di perdere il potere di acquisto mangiato dall'inflazione?!
Detto questo, vediamo cosa dovrebbe succedere: sembrerebbe che l'Agenzia delle Entrate introdurrà un nuovo strumento chiamato Risparmiometro che dovrebbe avere il compito di stanare l'evasione. La tanto attesa superanagrafe dei conti correnti entra ora in azione anche nei confronti dei piccoli contribuenti.

Ma cosa è in pratica questo risparmiometro? Un software che verificherà che i soldi guadagnati non vengano tutti messi da parte; una percentuale dovrà pur esser spesa per le spese necessarie alla sopravvivenza. Questo significa che, se alla fine dell'anno, sul conto corrente, c'è stato lo stesso volume di denaro che è stato denunciato con la dichiarazione dei redditi, è verosimile che il contribuente abbia campato con altri soldi. E proprio in questo caso scatterebbe il controllo fiscale.L'algoritmo estrapolerà, dall'anagrafe dei conti correnti, i dati del conto del contribuente prendendo come riferimento il saldo di fine anno. Lo confronterà col reddito dichiarato e se ci sarà una sostanziale differenza si avrà la contestazione e l'accertamento fiscale.
Fosse la buona scusa per chi ama lasciare liquidità sui conti correnti di investire, evitando così di perdere il potere di acquisto mangiato dall'inflazione?!