SEI GIOVANE? PER TE LA PENSIONE PUBBLICA NON CI SARÀ’

Oggi partiamo da una foto. Questa foto che vedete rappresenta il sistema del welfare italiano. Partiamo dal vedere cosa sia il welfare? Il welfare ha la finalità di ridurre le disuguaglianze economiche. É il sistema normativo con cui lo stato dovrebbe tradurre in atti concreti la riduzione delle disuguaglianze economiche. Lo stato dovrebbe avere dunque l’obiettivo di fornire e garantire diritti e servizi sociali quali:

  • Assistenza sanitaria
  • Pubblica istruzione
  • Indennità di disoccupazione
  • Previdenza sociale

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Veniamo ora al significato della foto: un neonato porta sulle proprie spalle il peso dei suoi genitori che a loro volta portano sulle spalle i 4 nonni. Il futuro sarà proprio questo: l’allungamento dell'aspettativa di vita porterà ad un invecchiamento della popolazione con un età media sempre più avanzata. Purtroppo, a questo dato non fa da contraltare una natività adeguata a sopperire il costo di una popolazione che, essendo anziana e in pensione, sarà un costo salatissimo per i contribuenti, talmente salato che sarà impossibile per l'Inps e per lo stato mantenere tutto il baraccone.
E' quindi necessario iniziare a pensare alla nostra previdenza singolarmente, accantonando patrimonio fin dagli inizia della nostra vita lavorativa. 
Sarà sempre più necessario pensare a noi stessi perché non sarà più Pantalone a pensarci al nostro posto.
Bene, avendo ora ben chiaro il perché siamo obbligati ad essere previdenti, passiamo a parlare di come poter essere previdenti in maniera efficace.
Esiste la previdenza complementare che sarebbe meglio chiamare "previdenza fondamentale" che va ad integrare quella obbligatoria. La previdenza complementare ha dalla sua parte i vantaggi fiscali: i versamenti volontari sono deducibili fino ad un massimale annuo di 5.164,57€. Facendo un esempio concreto, versando 5.000€ l'anno su un fondo pensione, pagando un'aliquota Irpef media del 28% ci vedremmo rimborsarti 1.400€.
Sempre parlando di agevolazioni fiscali, c'è la possibilità di destinare, per i lavoratori dipendenti del settore privato, il loro TFR (trattamento di fine rapporto) alla previdenza complementare. Il vantaggio fiscale sta nella tassazione agevolata di tale prestazione: lasciando il tfr al datore di lavoro, al momento della sua liquidazione, verrà tassato ad un'aliquota minima del 23%, mentre destinandolo alla previdenza complementare verrebbe tassato ad un'aliquota massima del 15% fino ad arrivare ad un'aliquota minima del 9%, a seconda degli anni di mantenimento all'interno del fondo pensione.
Passiamo ora a cosa "comprare" per essere previdenti. Tra i numerosissimi fondi pensioni presenti all'interno dell'albo Covip.
Essendo un investimento di lungo periodo il fattore dei costi è di un importanza cruciale, anche se non è il solo dato da tenere in considerazione; è fondamentale valutare il rapporto qualità/costo in relazione alla tipologia di comparto da scegliere all'interno del fondo pensione stesso.
In questa scelta il ruolo di un consulente finanziario diventa fondamentale, perché voi, sostanzialmente, fate un altro lavoro.