INVESTIAMO I RISPARMI CON METODO

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POSTE: SALVATE I VOSTRI NONNI O GENITORI DAI BUONI FRUTTIFERI O DAI LIBRETTI DI RISPARMIO

Prestereste 10.000€ oggi per riaverne indietro tra 5 anni 10.067€? Beh, è quanto sembra succedere ai clienti di Poste Italiane.

Sono andato sul sito ufficiale di Poste Italiane per studiare i rendimenti dei buoni fruttiferi e dei libretti di risparmio da loro offerti.

Partiamo da un buono fruttifero ordinario di 10.000€ ecco di seguito la tabella che vi fa capire anno per anno quale sarebbe la situazione: 

Anno

Tasso lordo

Tasso netto

Tasso netto meno Imposta bollo

Capitale rivalutato

1

0,25%

0,22%

0,02%

10.002

2

0.,25%

0,22%

0,02%

10.004

3

0,25%

0,22%

0,02%

10.006

4

0,50%

0,44%

0,24%

10.030

5

0,65%

0,57%

0,37%

10.067

6

0,75%

0,66%

0,46%

10.113

7

0,93%

0,81%

0,61%

10.175

8

1,06%

0,93%

0,73%

10.249

9

1,16%

1,02%

0,82%

10.333

10

1,37%

1,21%

1,01%

10.437

Dalla tabella chiunque sappia fare semplicemente i conti sulla carta del pane si renderebbe conto della mancanza di convenienza nel prestare i propri soldi alle poste per avere indietro dei rendimenti così insignificanti. Ma allora perché le persone lo fanno? Lo fanno perché le loro scelte sono “ancorate” al passato. Perché si ricordano di quando, negli anni novanta, la liquidità a breve termine veniva pagata con rendimenti che si avvicinavano alla doppia cifra, oppure si ricordano di quando dopo 20 anni i buoni triplicavano di valore. Tutto vero, ma consideravano l’inflazione? Cioè quante cose compravano dopo 5 anni con i loro 50 milioni di lire messi sul buono fruttifero anche se rivalutato? Molte meno, ma nella loro testa i buoni fruttiferi li hanno fatti guadagnare senza rischiare; già ma solo nella loro testa, non nella realtà.

Ma torniamo a noi e al nostro buono fruttifero; diciamo che vogliamo riprendere i nostri soldi dopo 3 anni, saranno diventati 10.006€, guadagnando BEN 6€. Non ne vale proprio la pena, meglio spenderli!!! Meglio cercare rendimenti a breve termine diversi che rendano sicuramente di più, conti di deposito o polizze a gestione separata se questi soldi ci serviranno SICURAMENTE tra un anno o due per altre operazioni. Oppure valutare una pianificazione finanziaria adeguata se possiamo spostare l’obiettivo su un asse temporale più avanzato. 

Veniamo ora invece al libretto di risparmio postale.

Il tasso di interesse è dello 0,01%. Andiamo a fare un esempio: ipotizziamo i soliti 10.000€ messi sul libretto di risparmio e calcoliamo lo 0,01% di interesse lordo: cioè 1€, che tra l’altro dobbiamo anche tassare al 26%, rimangono quindi 0,74 centesimi. Ora però, essendo la giacenza media superiore ai 5.000€ dobbiamo applicare l’imposta di bollo, ossia 34,20€ anno. Dopo 1 anno i nostri 10.000€ saranno diventati 9,966,54. Più che un libretto di risparmio, appare evidente che avremmo un libretto di remissione.