PEPP: LA TERAPIA D'URTO DELLA BCE PER LA CRISI CORONA VIRUS
Si chiama PEPP ed è il salvagente antivirus lanciato dalla BCE. Un 'whatever it takes' di Christine Lagarde che fa impallidire il QE lanciato da Mario Draghi nel 2015
Acronimo di Pandemonic emergency purchase programme (Programma acquisto titoli emergenziale), non è un tradizionale QE. Vengono compresi i bond governativi greci, (inferiore alla BBB), le obbligazioni societarie, le obbligazioni garantite, i titoli garantiti da attività (abs) e i commercial paper, (cambiali finanziarie), compresi quelli di istituti non finanziari
La durata prevista è fino al 31 dicembre, ma resta limite simbolico, rimarrà in essere fino alla risoluzione della crisi covi.
Anche la cifra che verrà emessa è incrementabile e parte da 750 miliardi.
Gli acquisti saranno flessibili e non determinabili, e i titoli che si possono acquistare devono avere una scadenza residua da 70 giorni a 31 anni meno un giorno
Inoltre, mentre prima si poteva comprare fino ad un massimo del 33% dei titoli di stato sul mercato secondario adesso non ci sono limiti
Quali sono gli obiettivi del programma PEPP:
- garantire la stabilità finanziaria della zona euro
- tenere sotto controllo i rendimenti dei bond sovrani
- mantenere liquide intere nicchie di mercato
- facilitare l’erogazione del credito a imprese e famiglie in difficoltà

Non ci sono limiti al potere di azione della banca centrale europea; questo è quanto ribadito dalla stessa Lagarde,con un tweet e dal consiglio direttivo, che “farà tutto il necessario all’interno del suo mandato, ritenendosi pienamente preparato ad incrementare le dimensioni del suo programma di acquisto titoli, modificando la sua composizione, per tutto il tempo necessario. Esplorerà tutte le opzioni per supportare l’economia durante questo shock”
Si valuta da parte della BCE di un esborso di oltre 1 miliardo e 110 milioni di €, tra tutte le varie iniziative da qui sino al 31 dicembre.