PATRIMONIALE SUI DOSSIER TITOLI C’È DA ANNI, MA PUOI NON PAGARLA

L’imposta di bollo sui deposito titoli è pari allo 0,2% annui del controvalore di mercato dei prodotti finanziari che lo compongono.
Ciò che conta è il dato di fine periodo. Ogni anno, o ogni trimestre, la banca, fungendo da sostituto d’imposta, preleverà dal conto corrente lo 0,2% del valore degli investimenti alla data di rilevazione.
Una volta a conoscenza di quanto appena scritto, è spontaneo rendersi conto che basterebbe vendere i titoli il giorno prima della data di rilevazione per ricomprarli il giorno dopo.
Questa operazione rischierebbe di essere controproducente: sarebbe necessario verificare l’eventualità di plusvalenza o minusvalenze degli strumenti in essere, valutare eventuali minusvalenze già incassate e quindi compensabili.

investimenti finecopng

Un ulteriore fattore da valutare è legato alle commissioni legate alla vendita e al riacquisto. Queste devono essere inferiori all’imposta per fare un’operazione di vendita e riacquisto.
Da non sottovalutare anche i pochi giorni in cui si è fuori dal mercato, potrebbero fruttare ancor di più dello 0,2%.
Esiste anche la possibilità di trasferimento del dossier titoli da una banca ad un’altra o anche all’interno della banca stessa. Anche in questo caso occorre valutarne benefici e controindicazioni.
Insomma, prima di fare un’operazione simile è importante farsi seguire da un bravo professionista che curi i tuoi interessi più di quelli della banca o dello stato.
No al fai da te, ma se si possono risparmiare legalmente imposte è bene farsi aiutare.