MUTUI E FINANZIAMENTI ESTINTI ANTICIPATAMENTE? ARRIVANO I RIMBORSI
Una nuova sentenza dell'Unione Europea si è espressa a favore dei risparmiatori sulla possibilità di riottenere delle somme su chi chiude anticipatamente una qualsivoglia di finanziamento.
Dalla Polonia è partita una richiesta alla Corte di Giustizia Europea (CGE), facendo presente un'anomalia nel sistema finora preso in considerazione per il calcolo del costo del credito.
Un cliente, secondo le regole comunitarie e italiane, può rimborsare anticipatamente, in qualsiasi momento, tutto o parte dell'importo dovuto all'istituto di credito. In tal caso, il cliente ha diritto ad una riduzione dell'importo degli interessi e dei costi dovuti per la vita residua del credito.
E' proprio qui che sembrerebbe esser caduto l'asino: quali sono i costi da prendere in considerazione?
Esiste un distinzione netta tra costi up-front (quelli relativi all'instaurazione del rapporto costitutivo del finanziamento) e quelli recurring (legati allo svolgimento del contratto).
Finora è stato riconosciuto solo ai costi recurring, il diritto alla restituzione pro-quota.

La decisione della Corte di Giustizia Europea, affrontata tale questione, stabilisce "l'effettività del diritto del consumatore alla riduzione totale del costo del credito risulterebbe sminuita qualora la riduzione del credito potesse limitarsi alla presa in considerazione dei soli costi presentati dal soggetto concedente il credito come dipendenti dalla durata del contratto, dato che i costi e la loro ripartizione sono determinati unilateralmente dalla banca e che la fatturazione di costi può includere un certo margine di profitto".
In sintesi, la restituzione delle somme anticipate intacca tutte le voci di costo originariamente pagate dal soggetto che ha avuto il finanziamento. Quindi, dovrebbero essere rimborsate, in quota parte, le spese di istruttoria, di perizia e commissioni di intermediazioni. Il tutto anche con effetto retroattivo.
Insomma, chi ha rinegoziato finanziamenti, surrogato mutui, venduto una casa sulla quale era presente un mutuo, farebbe bene a farsi fare i calcoli di quanti soldi possa recuperare, in modo da poter valutare l'ammontare delle somme che può recuperare.
Dalla Polonia è partita una richiesta alla Corte di Giustizia Europea (CGE), facendo presente un'anomalia nel sistema finora preso in considerazione per il calcolo del costo del credito.
Un cliente, secondo le regole comunitarie e italiane, può rimborsare anticipatamente, in qualsiasi momento, tutto o parte dell'importo dovuto all'istituto di credito. In tal caso, il cliente ha diritto ad una riduzione dell'importo degli interessi e dei costi dovuti per la vita residua del credito.
E' proprio qui che sembrerebbe esser caduto l'asino: quali sono i costi da prendere in considerazione?
Esiste un distinzione netta tra costi up-front (quelli relativi all'instaurazione del rapporto costitutivo del finanziamento) e quelli recurring (legati allo svolgimento del contratto).
Finora è stato riconosciuto solo ai costi recurring, il diritto alla restituzione pro-quota.

La decisione della Corte di Giustizia Europea, affrontata tale questione, stabilisce "l'effettività del diritto del consumatore alla riduzione totale del costo del credito risulterebbe sminuita qualora la riduzione del credito potesse limitarsi alla presa in considerazione dei soli costi presentati dal soggetto concedente il credito come dipendenti dalla durata del contratto, dato che i costi e la loro ripartizione sono determinati unilateralmente dalla banca e che la fatturazione di costi può includere un certo margine di profitto".
In sintesi, la restituzione delle somme anticipate intacca tutte le voci di costo originariamente pagate dal soggetto che ha avuto il finanziamento. Quindi, dovrebbero essere rimborsate, in quota parte, le spese di istruttoria, di perizia e commissioni di intermediazioni. Il tutto anche con effetto retroattivo.
Insomma, chi ha rinegoziato finanziamenti, surrogato mutui, venduto una casa sulla quale era presente un mutuo, farebbe bene a farsi fare i calcoli di quanti soldi possa recuperare, in modo da poter valutare l'ammontare delle somme che può recuperare.