LIBRETTO DI RISPARMIO ALLA POSTA? ORMAI NON CONVIENE PIÙ
Diciamocelo chiaramente, quanti di noi hanno avuto un libretto di risparmio alla posta? Più o meno tutti.
Il concetto di separare i risparmi dal conto corrente è tra i più sani che possano esserci. Proprio la natura del suo nome (conto corrente) sta ad indicarci che serve per sostenere le “spese correnti” e non per tenerci sopra i risparmi.
Sebbene in una pianificazione finanziaria sia necessario investire per obiettivi di vita e quindi per orizzonti temporali, anche la gestione della liquidità per gli imprevisti (il “non si sa mai” è un mantra per noi italiani)deve essere gestita in maniera efficiente e responsabile.
Tenere somme sui libretti ordinario di risparmio collocati da poste italiane rischia ormai di essere una remissione; seppur garantiti dallo Stato, remunerano un tasso di interesse dello 0,01%; su 10.000€ a fine anno ci vedremo accreditato 1€ lordo, 87 centesimi netti. Ma attenzione, in caso di giacenza media superiore ai 5.000€, sarà obbligatorio sostenere l’imposta di bollo di 34,20€.
Facendo due rapidi calcoli, i nostri 10.000€ a fine anno saranno diminuiti anziché aumentati: avremo un importo di 9.966,67€. Tanto valeva tenerli sul conto corrente.
Quindi il consiglio che mi sento di darvi è che, nel caso in cui aveste delle somme per voi, per i vostri figli o per qualsiasi altro motivo, mettetevi in testa di impiegarli in maniera efficiente, magari attraverso l’aiuto di un professionista. Se non ne avete uno, non esitate a contattarmi.