INVESTIAMO I RISPARMI CON METODO

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INVESTIRE IN MATERIE PRIME

Da molti anni le commodity hanno perso appeal per gli investitori in virtù dei rendimenti inferiori rispetto al mercato azionario.

Ultimamente però, sono tornate a preformare e l’appeal sembrerebbe tornare.

Ma oggi possono essere considerate un buon investimento? Potremmo essere di fronte all’inizio di un periodo senza precedenti di investimenti globali coordinati per facilitare la transizione energetica, facendo così aumentare notevolmente la domanda di materie prima e quindi i relativi prezzi.

È chiaro che verranno limitati gli investimenti in combustibili fossili, anche se i prezzi saliranno, creando uno shock storico sul lato dell’offerta.

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Inoltre le tensioni geopolitiche stanno portando ad un aumento degli approvvigionamenti per un aumento di scorte strategiche che potrebbero aumentare la domanda, dall’agricoltura fino ai metalli.

In questo articolo, vedremo 6 motivi per cui investire in commodity può essere una buona idea: 

  • Da un punto di vista di prezzi, le commodity sembrano essere convenienti, sia rispetto alle azioni che rispetto alla base storica. Sempre storicamente, quando le commodity sovraperformano, lo fanno abbondantemente.                                                                                    
  • Inoltre la combinazione di politiche fiscali e monetarie aggressive lasciano pensare ad un arrivo più o meno imminente dell’inflazione che potrebbe essere positivo per i prezzi delle materie prime.                                                          
  • La domanda per i metalli crescerà per favorire la transizione energetica, basti pensare al rame che sarà essenziale per la creazione delle batterie per i veicoli elettrici e per le infrastrutture di ricarica. Anche per il settore agricolo può esserci un aumento dei prezzi per soia, mais e carne di maiale, dovuti alla costruzione di lungo termine di riserve alimentari strategiche volte a ridurre la dipendenza dalle importazioni.                                                            
  • Negli ultimi 7 anni, nel settore petrolifero gli investimenti si sono ridotti del 52%, mentre nell’industria del rame si sono ridotti del 44% negli ultimi 8. La diminuzione degli investimenti precede storicamente un nuovo ciclo per le commodity. L’unico fattore che potrebbe stimolare nuovi investimenti sarebbe un aumento dei prezzi. Se anche solo la metà della domanda attesa si verificasse, l’offerta si dimostrerebbe insufficiente, facendo alzare i prezzi e stimolando gli investimenti.              
  • L’eventualità, di un dollaro indebolito, che lo farebbe vedere meno di buon occhio in termini di valuta rifugio, potrebbe essere positivo per le commodity anche se prodotte principalmente nei paesi emergenti, prezzate generalmente in dollari.              
  • Anche se in merito all’eco-sostenibilità del pianeta potrebbe sembrare anacronistico investire in commodity, dobbiamo pensare che i metalli saranno fondamentali nel percorso di transizione energetica e quindi, ad esempio, il nichel e il rame saranno fondamentali per lo sviluppo delle batterie dei veicoli elettrici o per la connessione delle turbine eoliche alla rete elettrica.
 

Ricorda bene che il principio fondamentale dell’investire i propri risparmi è la diversificazione, il che significa che non bisogna allocare tutto in un unico prodotto o settore come le materie prime. 

Se vuoi saperne di più contattami in privato e non perdere il prossimo articolo in cui parleremo dell’Idrogeno