INVESTIRE E' RISCHIOSO? SI, MA QUANTO?

Molto spesso, quando si parla di investimenti, l'aspetto che preoccupa di più i risparmiatori è la paura di perdere i soldi; il concetto di rischio assume, quindi, un ruolo fondamentale nel processo decisionale  delle persone quando si tratta di effettuare scelte finanziarie.
Ma che cos'è il rischio? comunemente, quando un risparmiatore pronuncia la seguente domanda "ma è rischioso?", intende sapere se può perdere i suoi soldi, più specificamente se sussiste l'eventualità di poter perdere tutti i suoi soldi.
Vorrei cercare di semplificare al massimo il concetto di rischio in finanza: il rischio viene inteso come la possibilità che un determinato evento possa accadere. Ben diversa è la concezione della probabilità con la quale un evento possa verificarsi.
Acquistare un'azione comporta un rischio, e su questo non c'è dubbio. 
Anche acquistare un'obbligazione comporta un rischio, e questo non è poi così evidente per tutti.
Tenere 200.000€ su un conto corrente di una banca comporta un rischio? Assolutamente si. Questo è ancor meno chiaro per la maggior parte dei risparmiatori italiani.
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Vediamo nello specifico perché: acquistare un'azione di una società significa diventarne soci in quota parte, con tutti gli oneri e gli onori che ne conseguono: riceverne la distribuzione degli utili e partecipare all'eventuale aumento della relativa capitalizzazione o alla sua diminuzione. In buona sostanza, se l'azienda andrà bene si guadagnerà, se andrà male si perderà.
Comprare un'obbligazione comporta molti rischi: emittente (l'aziende che emette l'obbligazione potrebbe fallire), di tasso (il tasso di interesse che ci dà l'obbligazione che abbiamo comprato potrebbe, nel tempo, non andare più di pari passo con il mercato), di liquidità (nel caso in cui avessimo bisogno di ritirare i nostri soldi prima della scadenza dell'obbligazione potremmo ritrovarci in una condizione di impossibilità di riscatto, oppure dover prendere meno soldi di quanti ne abbiamo investiti), paese (il paese di appartenenza dell'azienda che ha emesso l'obbligazione rappresenta un rischio; se dovesse essere in grave difficoltà il paese, lo sarebbe, di conseguenza, anche l'azienda stessa) e di cambio (se abbiamo acquistato un'obbligazione in una valuta diversa dall'euro, saremmo esposti al rischio di oscillazioni delle valute).
Anche la liquidità sui conti correnti comporta un rischio: il rischio che la banca possa fallire. In questo caso, per gli importi sino a 100.000€ potrebbe far da garanzia il fondo interbancario, ma, nel caso in cui fosse una banca importante a fallire, non ci sarebbero abbastanza soldi per rimborsare tutti.
Quindi? mettiamo i soldi sotto il materasso? direi proprio di no. Anche se abbiamo visto che tutto, nel mondo della finanza, comporta un rischio (cioè la possibilità che un evento possa accadere), risulta molto importante verificare con quale probabilità questo evento possa verificarsi.
Veder fallire una banca importante sulla quale abbiamo i soldi sul conto è possibile, ma molto poco probabile. Veder fallire una società che emette un'obbligazione è possibile e la sua probabilità dipende dal grado di rating dell'azienda. Per fare un esempio, Apple avrebbe più difficoltà a fallire di quanta ne possa avere il bar sotto casa nostra.
Per ogni tipologia di investimento si può verificare il grado di rischio e il relativo premio che ci viene elargito, in termini economici, per assumersi tale rischio. Maggiore sarà il rendimento che ci viene prospettato, maggiore sarà il rischio che intendiamo assumerci. Apple ci pagherà molto meno di quanto potrebbe pagarci il bar in cui facciamo colazione ogni mattina.
Affinché il rischio possa essere il più basso possibile possiamo avvalerci della diversificazione, ma di questo ne parleremo nella prossima cedola del sabato.