IL MIGLIORE AMICO DEGLI INVESTIMENTI? IL TEMPO!!!
Oggi partiamo da un grafico, nulla
di particolarmente complesso ma per certi versi lungimirante.
Prendiamo, come esempio, un capitale di 10.000€ facendo riferimento ad alcuni
dati relativi a diverse asset class; prendendo come riferimento i valori che
vanno dal 1900 al 2017 possiamo osservare che il rendimento medio annuale delle
azioni internazionali è del 5,2%, quello delle obbligazioni internazionali del
2%, degli strumenti monetari dello 0,8% e il -2% di soldi lasciati su un conto
corrente infruttifero (valore dato dall'inflazione target del mandato della BCE
(banca centrale europea).Tradotto in numeri, vediamo quanto sarebbero diventati
i nostri 10.000€ lasciati sul conto corrente in 3 momenti diversi: dopo 5 anni
9.039€, dopo 10 anni 8.171€ e dopo 20 anni 6.676€. Se invece avessimo adottato
strumenti monetari i valori sarebbero stai: 10.406, 10.829 e 11.728€. Nel caso
di obbligazioni. 11.041€, 12.190€ e 14.859€. Se invece avessimo avuto un po' di
coraggio in più e avessimo scelta le azioni: 12.885€, 16.602€ e 27.562€.
Soffermiamoci ora su un particolare aspetto: il passare degli anni fa lievitare
il capitale rivalutato in maniera esponenziale.
Questo perché, al contrario di un pensiero comune, se il nostro capitale è
cresciuto di 2.885€ dopo 5 anni, non significa che otterremo lo stesso
incremento monetario nei successivi 5, ossia 5.770€, bensì lo vedremo
rivalutato di 6.602€. La differenza la possiamo notare con maggior riscontro
andando ancora più avanti negli anni: dopo 20 anni il nostro capitale non sarà
aumentato di 11.540€ ma di 17.562€; 6.000€ in più, che equivalgono al 60%.
Tutto questo avviene grazie a un fenomeno chiamato capitalizzazione composta,
che veniva considerata da Albert Einstein come "l'ottava meraviglia del
mondo" aggiungendo "chi la capisce la guadagna, chi non la
coglie la paga".
In termini pratici, la capitalizzazione composta altro non è che il ricevere
interessi sugli interessi già maturati.
La formula che la descrive è: M= C (1+i)^t
dove
C= capitale investito
i= tasso di interesse
M= montante o capitale rivalutato
t= tempo espresso in anni
Da questa formula possiamo trarre la conclusione che la variabile più
importante di un investimento è il tempo (t) che, essendo un'elevazione a
potenza, fa aumentare il nostro capitale molto più di quanto non possa fare il
tasso di interesse (i).
Quindi anziché lasciarci prendere dal panico e rifiutare psicologicamente una
proposta di investimento di lungo periodo, ricordiamoci che la variabile che
più fa fruttare i nostri risparmi è quella esponenziale, ossia il tempo: il più
grande amico degli investitori.