CHE COSA E' IL MES?

In questi giorni si è tornati a parlare in maniere sempre più assidua del MES.

Ma ne conosciamo realmente le caratteristiche?

Vediamole insieme.

Innanzitutto MES è l’acronimo di Meccanismo Europeo di Stabilità e altro non è che un’organizzazione intergovernativa fondata per fornire assistenza finanziaria ai paesi europei che rischiano il default. Per questo è stato denominato fondo salva stati.

L’assistenza viene concessa solo nel caso in cui sia necessaria per salvaguardare la stabilità finanziaria dell’intera area euro e dei membri del MES stesso.

Si possono concedere prestiti ai paesi in difficoltà per consentire un aggiustamento macroeconomico e per un’eventuale ricapitalizzazione delle banche.

I fondi si raccolgono attraverso il finanziamento da parte dei singoli stati membri con una ripartizione percentuale in base alla relativa importanza economica.

Per esempio la Germania partecipa per il 27%, la Francia per il 20 e l’Italia per il 17%.

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l massimo ammontare autorizzato è di 700 mld e gli stati ne hanno versati 80; la restante parte può essere raccolta sui mercati finanziari attraverso l’emissione di bond.

Ma quali sono le condizioni per la concessione degli aiuti del MES?

I prestiti vengono concessi solo dopo che il paese richiedente abbia sottoscritto una lettera di intento un protocollo di intesa che viene negoziato dal paese interessato e dalla commissione europea.

Le richieste che vengono richieste sono di 3 tipi:

  1. Consolidamento fiscale: tagli alla spesa pubblica
  2. Riforme strutturali: misure di stimolo alla crescita, alla competitività e alla creazione di posti di lavoro
  3. Riforme del settore finanziario: rafforzamento della vigilanza bancaria e se necessario ricapitalizzazione delle banche. 

Ci sono 2 linee di credito.

  • PCCL accessibile a tutti i Paesi dell’area euro la cui situazione economica e finanziaria è fondamentalmente solida. I Paesi devono soddisfare alcuni criteri (il più noto dei quali è quello del rapporto debito/Pil che deve essere entro il 60%) oltre a impegnarsi nel rispetto del patto di stabilità e crescita e della procedura per i disavanzi eccessivi
  • ECCL: accessibile a tutti i Paesi dell’area euro con una situazione economica e finanziaria in generale solida, senza però rispettare alcuni dei criteri di ammissibilità per l’accesso al PCCL. Il Paese sarà obbligato ad adottare misure correttive per rientrare nei parametri non rispettati ed evitare eventuali difficoltà future per quanto riguarda l’accesso al finanziamento del mercato. Attualmente i Paesi che hanno un rapporto debito/Pil superiore al 60% sono: Grecia, Italia, Portogallo, Belgio, Cipro, Francia, Spagna, Austria, Slovenia e Irlanda.