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BONUS EDILIZIO AL 110%: LAVORI GRATIS? NON PROPRIO.

Da qualche mese a questa parte, il bonus del 110% sui lavori edilizi è uno dei temi più ricorrenti nelle conversazioni degli italiani.

Il settore immobiliare in Italia è molto importante, e la maggior parte delle costruzioni essendo ormai mediamente datate necessitano di ristrutturazioni, soprattutto in merito all’efficientamento energetico.

Proprio il miglioramento di due classi energetiche è uno dei fattori cardini per poter ottenere la detrazione del 110% delle spese di ristrutturazione.

Quindi se miglioro due classi energetiche posso fare i lavori senza spendere un euro?

Diciamo che sembrerebbe essere molto più complicato di così.

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Al di là di quali possano essere le tipologie di lavori che rientrano in questo tipo di bonus (non è questo l’argomento principale dell’articolo di oggi), vediamo in che modo questo possa essere utilizzato.

Abbiamo la possibilità di:

  1. Portare in DETRAZIONE il 22% del costo di ristrutturazione ogni anno per 5 anni, recuperandola dal pagamento dell’Irpef. Facciamo un esempio: immaginiamo di aver sostenuto costi per ristrutturazioni di 100.000€; possiamo recuperare 110.000€ in 5 anni, cioè 22.000€ l’anno detraendoli dal pagamento dell’aliquota Irpef; ovviamente recupereremmo tale somma solamente nel caso in cui pagassimo almeno 22.000€ di tasse all’anno; nel caso in cui ne pagassimo meno non potremmo recuperare l’intera somma. Quindi, prima di far conto su questa possibilità accertatevi di poter recuperare l’intero importo.
  2. SCONTO IN FATTURA: in questo caso dovrebbe essere la ditta edile ad accollarsi il credito di imposta relativo al costo della vostra ristrutturazione. Beh, facile no? Non proprio. Quante ditte edili hanno la liquidità o sono grandi abbastanza per poter effettuare dei lavori senza avere in entrata flussi di cassa da questi derivanti? Chiaramente molto poche; e tra quelle esistenti, per quante commissioni riuscirebbero a sopperire a tali mancanze di liquidità? Ancora meno.
  3. CESSIONE DEL CREDITO A BANCHE E ASSICURAZIONI: sia la ditta che effettua lo sconto in fatture che il committente (cioè voi che dovete fare i lavori) possono cedere l’eventuale credito a banche o assicurazioni che ovviamente, oltre a guadagnarci il relativo 10% (la differenza tra il bonus e il costo dei lavori), si faranno pagare una lauta commissione.

Dunque, se escludiamo coloro i quali pagano importi molto elevati di Irpef e se escludiamo di farci fare i lavori da Caltagirone, al momento l’unico modo per poter realmente recuperare il bonus sembrerebbe essere quello di cedere il credito alle banche, che ad oggi non sono ancora pronte a recepirne le direttive.  

Stay tuned che ne vedremo delle belle!