AUMENTO TASSE SULLA CASA PER LA RIFORMA DEL CATASTO
Grazie a un decreto legislativo emanato dal governo Renzi, dal 2014 è prevista una riforma del catasto che porterà a un forte aumento dei valori catastali degli immobili con la conseguenza di un aumento delle relative tasse.
Dopo anni di rinvii, si è creato un super sistema, chiamato SIT, con i dati di tutti gli immobili in forza all’Agenzia delle Entrate (circa 74 milioni di immobili) all’interno di un archivio digitale.
Grazie a questo sistema si potrà risalire a tutte le informazioni di tipo fiscale di un determinato immobile.
L’agenzia delle Entrate potrà così assegnare un livello indicativo del valore di mercato di qualsiasi immobile, utilizzando i dati di tutti i rogiti, dalle rilevazioni di prezzo e da tutti gli strumenti utili in suo possesso a rendere corrispondenti i valori fiscali con quelli di mercato.

Con il provvedimento 20143 del 26 gennaio 2021, il Fisco ha formulato i nuovi criteri per le visure; tra queste, la sostanziale differenza sarà dovuta al fatto che, mentre finora venivano considerati i vani per la rendita catastale, ora saranno presi in considerazione i metri quadri.
Tali rivalutazioni porteranno a un forte aumento sugli importi di Imu e su quelli di tutte le tasse e imposte che si devono pagare sugli immobili.
Per fare un esempio, in una simulazione del corriere della sera, si rileva che Roma dovrebbe avere un aumento medio dell’Imu del 60% mentre Milano del 172%. Questo significa che se pagavate 2.000€ di Imu all’anno per un immobile a Roma arriverete a pagare 3.200€
Insomma, se si possiede una casa che non sia adibita ad abitazione principale le tasse aumenteranno drasticamente; quando si acquisterà un immobile, le imposte catastali aumenteranno drasticamente; quando si riceveranno immobili in eredità le imposte aumenteranno.
In altre parole, avere immobili che non siano l’abitazione principale non sarà conveniente.